PROVENIENZA: L'annata 2018 sarà ricordata in Sicilia come una di quelle fuori dall'ordinario: per quantità di piogge, abbondanti per lo standard dell'isola, e in generale per umidità e temperature. Una situazione che capovolge quella del 2017, quando a farla da padroni furono il caldo e la siccità.
Quest'anno l'inverno e la primavera sono decorsi normalmente, mentre i mesi di maggio e giugno sono stati particolarmente ricchi di piogge, con ondate di calore mai troppo intense, che hanno favorito il giusto andamento delle fasi vegetative e riproduttive, impedendo severi stress idrici alle vigne.
Durante la maturazione dei grappoli nei mesi di agosto e settembre si è registrato qualche evento piovoso. Per fortuna sono mancate le giornate di scirocco. Tutte condizioni che hanno posticipato l’epoca di raccolta.
Ottimo l'equilibrio acidità-zuccheri, come pure l'aspetto aromatico.
La lunga e omogenea maturazione dei grappoli ha contribuito ad avere un vino espressivo, elegante e particolarmente fresco.
LAVORAZIONE: VENDEMMIA: Manuale in casse da 14 kg
LAVORAZIONE DELLE UVE:Refrigerazione in cella per 12-16 ore; cernita in tavolo con scarto dell’11%;uve intere inviate con nastro direttamente in pressa
PRESSATURA: Pressa pneumatica da 80 qli, macerazione in pressa per 3-4 ore a circa 13°C; resa in mosto del 54%
LAVORAZIONE DEL MOSTO: Decantazione statica a 10°C per 48 ore; travaso del solo limpido; inoculo con lievito s. cerevisiae; trasferimento in barriques dopo inizio attività fermentativa a 15°C
FERMENTAZIONE: Dal 16 Settembre per 8 giorni; temperature nelle barriques 18-20°C
MATERIALE DI FERMENTAZIONE: Barriques Remond/Seguin Moreau appositamente selezionate; 80% nuove e 20% 2017; tostatura media; foreste Nevers, Vosge e Allier
LAVORAZIONE IN BARRIQUES: Un battonage alla settimana per 6 mesi; uno ogni due settimane per il resto del tempo
FERMENTAZIONE MALOLATTICA svolta all’85%
SVUOTAMENTO BARRIQUES 16/07/2019 (totale 10 mesi)
DATA IMBOTTIGLIAMENTO 31/07/2019
CARATTERISTICHE: Come sa bene chi lo ha conosciuto, la visione di Diego Planeta ha sempre avuto il decennio come unità di misura minima, e la generazione come primo orizzonte. Quando alla metà degli anni '80 convinse i fratelli e le sorelle – molto facilmente, aveva la piena fiducia di tutti – a piantare i primi filari di Chardonnay e di altre varietà "non convenzionali", il primo obiettivo era quello di dare il via, di lì a un decennio, a una produzione che primeggiasse nel panorama dei vini siciliani, e che – come amava dire lui – "ponesse nuovamente la Sicilia sulla mappa".
Ma c'era un secondo obiettivo ancora più ambizioso, ben chiaro nella sua mente, che tacitamente aveva affidato alla generazione successiva, a quella dei suoi figli e dei suoi nipoti: sulla base di quanto progettato e realizzato nel trentennio precedente, produrre vini che avessero come orizzonte di competizione il mondo intero, le grandi regioni del vino delle quali – questo era parte integrante della sua visione – la Sicilia doveva a pieno titolo ritornare a fare parte.
Questo lascito dal 2014 è diventato Didacus – dal vezzeggiativo che l'amato padre Vito utilizzava per Diego - un vino dedicato al fondatore e alla sua visione, alla sfida più difficile e più entusiasmante. Solo il tempo – giudice unico e inappellabile per il vino come per gli uomini – potrà decretare l'esito di questa sfida. La nostra generazione ha dedicato e continuerà a dedicare tutte le proprie energie, la propria competenza e ogni possibile risorsa affinché anche questa visione di Diego Planeta diventi realtà.